MOZIONE IN CONSIGLIO: Adesione al Manifesto della comunicazione non ostile

MOZIONE 

OGGETTO: adesione al Manifesto della comunicazione non ostile

PREMESSO CHE:    

– che l’Associazione Parole Ostili, c.f. 90153460325, corrente in Via Silvio Pellico n. 8/a, Trieste, ha elaborato un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole;

– che il progetto costituisce un’occasione per ridefinire lo stile con cui si sta sul web e per responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco, ma il centro in cui si incontrano persone reali;

– che per perseguire lo scopo, Parole Ostili ha elaborato il Manifesto della Comunicazione Non Ostile, una carta che elenca dieci princìpi di stile utili a migliorare lo stile e il comportamento di chi sta in Rete.

– Il Manifesto della comunicazione non ostile è un impegno di responsabilità condivisa. Vuole favorire comportamenti rispettosi e civili. Vuole che la Rete sia un luogo accogliente e sicuro per tutti;

–  il Manifesto della comunicazione non ostile si compone dei seguenti dieci princìpi:

1. Virtuale è reale

Dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona.


2. Si è ciò che si comunica

Le parole che scelgo raccontano la persona che sono: mi rappresentano.


3. Le parole danno forma al pensiero

Mi prendo tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che penso.


4. Prima di parlare bisogna ascoltare

Nessuno ha sempre ragione, neanche io. Ascolto con onestà e apertura.

5. Le parole sono un ponte

Scelgo le parole per comprendere, farmi capire, avvicinarmi agli altri.

6. Le parole hanno conseguenze

So che ogni mia parola può avere conseguenze, piccole o grandi.

7. Condividere è una responsabilità

Condivido testi e immagini solo dopo averli letti, valutati, compresi.

8. Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare

Non trasformo chi sostiene opinioni che non condivido in un nemico da annientare.

9. Gli insulti non sono argomenti

Non accetto insulti e aggressività, nemmeno a favore della mia tesi.

10. Anche il silenzio comunica

Quando la scelta migliore è tacere, taccio.

 

– che, segnatamente, questo Manifesto è il frutto di un lavoro di partecipazione collettiva a cui hanno contribuito esperti della comunicazione, del marketing, del giornalismo e utenti e appassionati della Rete.

CONSIDERATO CHE: 

– che il presidente dell’ANCI ha invitato, con una lettera del 19 Novembre 2019,  tutti i comuni italiani ad aderire al Manifesto della comunicazione non ostile;

– che il manifesto è stato tradotto in 30 lingue e declinato in 6 ambiti – politica, pubblica amministrazione, sport, educazione, aziende e scienza;

– il Manifesto è stato distribuito a tutte le scuole d’Italia con circolare ministeriale nella primavera del 2017 e presentato al mondo della scuola attraverso le iniziative dedicate alla formazione didattica, frutto di un protocollo d’intesa con il MIUR;

– l’Associazione Parole Ostili ha ricevuto due medaglie di rappresentanza dal Presidente della Repubblica;

PRESO ATTO CHE

ad oggi hanno sottoscritto il Manifesto i Comuni di Milano, Torino, Padova, Novara, Ferrara, Lanciano, Azzano Decimo, Latina, Palmi, Figliene Incisa Valdarno, Fidenza, Alghero, Maruggio, Nicolosi, Termoli, Occhiobello, Rho, Santarcangelo di Romagna, Castiglione in Teverina, Settimo Torinese e molti altri; e che hanno aderito anche le Università Luiss, Lumsa, Cattolica, Trieste, Brescia, L’Aquila, Genova, Camerino, Udine, Teramo

EVIDENZIATO

  • che l’eventuale adesione non prevede oneri finanziari,
  • per gli amministratori aderenti che lo desiderino, i promotori del manifesto organizzeranno dei corsi/interventi formativi rivolti a giunte e Consigli comunali o direttamente alla cittadinanza”.

TUTTO CIÒ PREMESSO  E CONSIDERATO SI CHIEDE AL CONSIGLIO COMUNALE DI SCHIO 

1. Di adottare ufficialmente il Manifesto della comunicazione non ostile;

2. Di trasmettere l’adesione all’Associazione Parole Ostili – in Via Silvio Pellico, n. 8/a, Trieste, per gli adempimenti conseguenti;

3. Di impegnarsi a darne attuazione in tutte le attività e in tutti i canali di comunicazione non solo online ma anche off line e a divulgarne il contenuto sul territorio, consapevole della necessità di riportare ad un uso corretto del significato delle parole per lo sviluppo di una comunità educante.